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Assaggiare l'olio extravergine

14-07-2019 19:15

Admin

Assaggiare l'olio extravergine

I primi passi e i consigli per assaggiare l’olio extravergine Toscano

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Assaggiare l’olio extravergine toscano a bicchiere


L’assaggio dell’olio extravergine di oliva è sicuramente meno scontato di quanto non sia quello del vino. Anche in Italia, e a maggior ragione in Toscana, dove pur siamo abituati a cucinare e condire con olio d’oliva, nessuno, o solo alcuni, lo hanno effettivamente assaggiato da solo. La ragione di ciò non la conosco ma la mia idea è che di solito gli oli di oliva che vengono  acquistati e utilizzati non sono per niente buoni, e così assaggiarli suona più come una punizione anziché un piacere.E pensare che in Toscana si producono oli che nel mondo, sia dal punto di vista chimico che organolettico, non hanno rivali. Effettivamente, assaggiare un olio cattivo è come bere del latte avariato ... impossibile! Ciò giustificherebbe completamente l’atteggiamento che porta alla diffidenza verso l’assaggio.
Partiamo allora per una degustazione dell’olio extravergine toscano, IGP o di una delle straordinarie DOP che insistono sul nostro territorio regionale. Infatti in Toscana, oltre all’IGP Toscano, abbiamo 4 DOP, a testimoniare l’alto livello qualitativo della nostra produzione : Chianti Classico, Terre di Siena, Lucca e Seggiano. 
L’assaggio dell’olio d’oliva è da un certo punto di vista molto facile. Prepariamo un foglio bianco, un bicchierino trasparente...e ovviamente una bottiglia di olio certificato DOP o IGP della Toscana. Aperta la bottiglia e, versato un po’ nel bicchierino, passiamo al primo impatto, quello visivo. 
L’analisi Visiva
Sotto la luce, contro il foglio bianco, osservate il colore dell’olio.Ricordate che il colore dell’olio non è un elemento profondamente indicativo. Anzi. L’olio extravergine d’oliva può essere di colore verde o giallo, a seconda di molti parametri, tra i quali le varietà, la maturazione, l’annata. Il colore dell’olio di oliva è dovuto agli antociani, sostanze che non portano alcun sapore con se stessi. Quindi è possibile avere un olio verdissimo con un pessimo gusto, o un olio completamente giallo che può essere il miglior olio d’oliva del mondo. Con il progredire della stagione comunque, solitamente, l’olio sarà più dorato, perdendo il suo elemento verde. Questo non è un problema, non implica un danno della qualità dell’olio d’oliva. Per darvi un consiglio per l’acquisto, dimenticate il colore come parametro utile ad apprezzare le qualità di un olio.
L’analisi Olfattiva
Dopo l’esame visivo passiamo alla preparazione del campione per l’assaggio vero e proprio. Aumentate la temperatura dell’olio tenendo il bicchiere sul palmo della mano, con l’accortezza di ponete l’altra mano sopra il bicchiere, a "chiuderlo", così da concentrare i profumi all’interno. Appena sentite che il bicchiere ha raggiunto la vostra temperatura corporea, avvicinate il bicchiere al naso e preparatevi a godere i profumi dell’olio. Ovviamente immagino che abbiate seguito il mio consiglio e abbiate scelto un prodotto certificato, altrimenti, a questo livello, potreste incontrare sgradite sorprese. Gli oli extravergine di qualità della nostra regione solitamente hanno profumi freschi, "verdi" se mi consentite la sinestesia, richiamano alla mente carciofo, erba verde, a volte oliva matura. Purtroppo a volte si rilevano difetti gravi dell’olio in questa fase. Molti oli in commercio purtroppo al naso ricordano la vernice, muffa o formaggio fermentato. L’olio extravergine è estratto dalle olive così com’è: quindi ogni profumo non direttamente conducibile al mondo vegetale fresco è solitamente da considerarsi difetto. 
L’analisi Gustativa
Se avessimo notato qualche problema al naso, di sicuro non avremmo portato l’olio alla bocca. Ma il nostro olio certificato sarà sicuramente un piacere per la bocca, come aveva promesso al naso! Quindi, portiamo il bicchiere alla bocca e "carichiamo" una piccola quantità di olio nella parte frontale della bocca, contro il palato. Poi, la parte ’non elegante’, chiamata tecnicamente "strippaggio". È necessario creare un’emulsione tra aria, saliva e olio. Si fa facendo filtrare aria attraverso i denti serrati attraverso l’olio mantenuto dalla lingua contro il palato. Una volta realizzata questa emulsione, si lascia diffondere lentamente l’olio in bocca. Ognuno poi adatta questo procedimento a se stesso dopo qualche esperienza.Gli oli extravergine della Toscana solitamente sono ricchi di componenti organolettiche, ma non si mostreranno tutte insieme. Potrete sentire quasi come una danza dell’ olio in bocca, lenta e suadente: essa racconta la storia delle olive che lo hanno prodotto, del territorio, delle stagioni che si sono succedute. Così solitamente le prime sensazioni, in punta di lingua, sono di mandorla fresca, o rimandano alle foglie bianche interne morbide di carciofo (foglie del centro). Successivamente il carciofo diventare più vegetale, come la parte superiore delle foglie interne, piacevolmente amaro, oppure possono mostrarsi note tipicamente erbacee. Si può ingoiare, lentamente, e sarà lui a rivelare un comportamento pungente, a seconda delle varietà. Più raro è percepire note di pomodoro, foglia o frutto, più tipiche di varietà non toscane. Quando non lo avrete più in bocca comunque percepirete una sensazione di "pulizia" e "freschezza" in bocca e una leggera astringenza nei lati della bocca, vicino alle guance.L’evoluzione aromatica dell’olio in bocca dura minuti, è estremamente più lunga, diversificata e complessa rispetto a quanto non avvenga nel vino. Questo perché l’olio è composto per circa il 98% di acidi grassi (di origine vegetale, con bassissimi livelli di perossidi nella nostra regione solitamente, specialmente nelle zone lontane dal mare) e dal restante 2% di polifenoli, complessi vitaminici e tocoferoli. Non c’è l’effetto "pulente" dell’alcol presente invece nel vino.Una danza piacevole, lunga, data da solo poche gocce di un eccellente olio extravergine d’oliva.

La degustazione di per sé non completa la conoscenza delle potenzialità del nostro olio. Perché lui si sposerà con gli alimenti con cui lo abbinerete, in un modo spesso sorprendente. Ad esempio, se si combina con il pane, i componenti dolci saranno evidenti insieme con la parte pungente. Con i fagioli, invece, la parte amara sembrerà più sottolineata .... e con cacao e cioccolata l’eleganza dell’olio di qualità pulirà e rinfrescherà la bocca sostituendo la sensazione calorica in bocca che il burro potrebbe fornire.
Gli oli di qualità non sono da usare "un tanto al chilo". Sono un vero e proprio "ingrediente" che merita l’importanza, durante la scelta, del vino, del formaggio o della carne! E poi nella scelta dell’olio extravergine non guardate solo al prezzo! Se comprerete un olio con prezzo troppo basso rischiate di comprare qualcosa che costa poco....ma che non vale niente!

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